Webinar “Sviluppi metodologici del LCT applicato alle aree urbane e al settore rifiuti”, 11 marzo 2020
L’11 marzo 2020 si è tenuto il webinar “Sviluppi metodologici del LCT applicato alle aree urbane e al settore rifiuti” , organizzato dal GdL DIRE (Development and Improvement of LCA methodology: Research and Exchange of experiences) e dal GdL Gestione e Trattamento dei Rifiuti.
Dopo un saluto da parte del Presidente dell’Associazione Rete Italiana LCA, i moderatori Grazia Barberio, Andrea Fedele e Lucia Rigamonti- co-coordinatori dei due GdL- hanno presentato le 4 relazioni tenute da membri dei GdL.
Il primo intervento di Nadia Mirabella, dottoranda presso la KU Leuven (Belgio), si è focalizzato sulla “City Environmental Footprint” (EF) ossia l’impronta ambientale della città. L’obiettivo della City EF è la valutazione olistica degli impatti ambientali urbani risultati dalle attività svolte in settori chiave per il funzionamento delle città stesse. La metodologia è stata applicata alla città di Leuven. Il metodo fornisce una valutazione approfondita e replicabile (nel tempo e nello spazio) in grado di rilevare le maggiori criticità dei sistemi urbani e sostenerli in politiche mirate e sostenibili.
Il secondo intervento è stato tenuto da Martina Pini, assegnista post-doc presso l’Università di Modena e Reggio Emilia, che ha presentato l’analisi LCA del Piano Regionale dei rifiuti solidi urbani e speciali della regione Emilia-Romagna. Lo studio fa parte di un progetto di ricerca commissionato dai comuni di Riccione e Coriano. La presentazione ha affrontato il tema della modellizzazione attributional vs consequential. La scelta di quale modello meglio riproduca il sistema analizzato non è univoca, ma per questo studio il modello attributional meglio risponde alla richiesta del committente, ossia avere una panoramica sulle prestazioni ambientali della gestione dei rifiuti di una specifica area e di un certo anno.
Simone Scarpellini, dottorando presso l’Università di Modena e Reggio Emilia, ha tenuto un intervento sulla valutazione dell’impatto ambientale ed economico, mediante metodologia LCA-LCC, di censimento, rimozione e trattamento di materiali contenenti amianto in otto comuni della Bassa Reggiana. Nello studio sono state confrontate diverse soluzioni impiantistiche e tecnologiche, tra cui impianti di smaltimento (discariche) e impianti di recupero (cottura e/o inertizzazione, trattamenti chimico-fisico) per analizzare alcuni aspetti tecnologici e impiantistici che fino a oggi non sono stati ancora approfonditi.
Chiara Magrini, dottoranda dell’Università di Bologna, ha parlato di prevenzione dei rifiuti in Emilia-Romagna. In particolare, ha presentato i primi risultati di una analisi degli impatti ambientali, economici e sociali di 17 progetti di prevenzione focalizzandosi sulle case dell’acqua, gli erogatori di acqua potabile installati nelle scuole e la sostituzione dei beni usa e getta nelle mense scolastiche. L’obiettivo è orientare le scelte di finanziamento del decisore pubblico, fornendo valori medi di indicatori quali le tonnellate di rifiuti evitate grazie all’implementazione del progetto, i costi sostenuti per tonnellata di rifiuto evitato ed alcuni indicatori qualitativi su aspetti sociali.